You are not special

Alcuni giorni fa il professor David McCullough ha tenuto un discorso alla Weelsley High School nel Massachussets per salutare gli studenti dell’ultimo anno che si sta trasformando rapidamente in un caso mediatico. Il docente, sfidando le teorie motivazionali più consolidate, ed anche le ripercussioni sulla propria web reputation ha ricordato agli studenti la loro mediocrità: “Siete coccolati e viziati, e non pensate di essere qualcosa di speciale”. Lo speech del professor McCullough è stato immediatamente postato su youtube dagli studenti stessi e, ad oggi, il video registra oltre 100.000 visualizzazioni. Il docente, interrogato da alcune testate internazionali in merito allo strano modo di incentivare i ragazzi, non sembra temere ricadute negative sulla propria reputazione perché ha affermato di applicare questo metodo da 26 anni. Siamo di fronte ad una nuova “teoria motivazionale al contrario” o tra pochi giorni i media smetteranno di interessarsi alla vicenda, riportando nell’ombra il professor McCullough e la sua “orazione demotivazionale”?

 

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13 giugno 2012

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Hi Tech e Social prendete appunti!

Moleskine si prepara allo sbarco in Borsa con un fatturato che, come racconta Massimo Sideri dalle pagine del Corriere, “è passato dai 20,8 milioni del 2006 agli attuali 66,6” conquistando fan in Europa, USA, Canada, Asia e Medio Oriente. Come giustificare il successo, nell’era dei social e dell’hi-tech, di un brand che ha fatto della carta il proprio cavallo di battaglia? Sicuramente nel corso degli anni Moleskine si è costruita una reputazione di azienda leader nella produzione di agende, guide da viaggio e quaderni grazie all’immagine di utilizzatori celebri come Hemingway, Picasso e Van Gogh. Oggi Moleskine continua a rinnovarsi, rivisitando la propria immagine anche in tono ironico, come ha fatto lo scorso aprile in occasione del Salone del Mobile con la Moleskine SMS: un taccuino-dispositivo balistico in grado di lanciare SMS analogici, con gittata massima di 5.18 metri. L’azienda non rinnega il filone digital, anzi lo cavalca. Il video è uno degli strumenti più utilizzati da Moleskine che ha creato il canale Moleskine Art su Youtube, cercando di innescare un processo di video sharing su arte e creatività.

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08 giugno 2012

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Le campagne di richiamo “non profit”

Per Toyota USA il 2010 non è stato un anno semplice perché diverse macchine, pochi giorni dopo il lancio sul mercato, sono state richiamate per problemi al sistema di accelerazione, causando ingenti danni economici all’azienda e ricadute negative sull’immagine e sulla reputazione di Toyota. Allo stesso tempo, il 2010 è stato un anno difficile anche per diverse associazioni non-profit che, a causa della crisi economica, hanno registrato un calo nelle donazioni benefiche. Partendo da queste considerazioni l’azienda automobilistica ha promosso un programma di comunicazione nazionale: “100 Cars for Good”, attraverso il quale ha migliorato la propria reputazione promuovendo i valori dell’aiuto reciproco e della solidarietà, regalando 100 furgoni ad enti benefici non motorizzati scelti dagli utenti su Facebook. L’iniziativa ha avuto successo ed è stata riproposta anche quest’anno. Piccoli passi vero un futuro migliore, promossi attraverso una strategia di comunicazione di lungo periodo.

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05 giugno 2012

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Volkswagen apre il capitolo capitale umano

Le major del consulting manageriale evidenziano, ormai, da diversi anni la necessità di ripensare l’ambiente di lavoro, riprogettando la gerarchia interna e la gestione del personale, per ridurre i costi e migliorare le performance aziendali.
Già nel 2009 il Corriere della Sera in un articolo dal titolo “Ridurre lo stress per ridurre i costi”, riportava i risultati di una ricerca condotta dal National Institute for Health and Clinical Excellence britannico in base alla quale puntare su una riduzione dello stress dei dipendenti consentirebbe ad un’azienda media costituita da mille dipendenti di risparmiare circa 278 mila euro in un anno, oltre che produrre vantaggi e benefici di tipo sociale ed emotivo per la collettività.
Volkswagen “ha evidentemente preso appunti” e, da alcuni giorni, nella sede di Verona i dipendenti e i manager decidono insieme orari di lavoro o a chi assegnare il nuovo premio di produttività. Vw ha sottoscritto il nuovo contratto integrativo che definisce la cogestione per i 990 dipendenti della sede veronese, che sarà poi esteso anche alle altre controllate del gruppo Vw Group Italia (Lamborghini e Italdesign). I sindacati sono soddisfatti perché evidentemente hanno rilevato una politica del personale centrata sulla cultura del contributo attivo e della partecipazione. Vedremo se il modello funzionerà e se Volkswagen proseguirà nell’alimentare la propria reputazione di questo nuovo asset intangibile che rientra a pieno titolo sotto il capitolo “capitale umano”.

 

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01 giugno 2012

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Giorgio Armani è più reputable il manager o il brand?

Anno d’oro, il 2012 per Giorgio Armani. Dopo la proclamazione in aprile da parte del Reputation Institute della Giorgio Armani spa come azienda con la migliore reputazione in Italia, proseguono i riconoscimenti per il talentuoso stilista. Due giorni fa il WSJ ha omaggiato “one of the most influential fashion designers and entrepreneurs of our time”, portavoce del made in Italy nel mondo, con un articolo di sei pagine, corredato da numerose foto.
La visibilità riservata dai media mondiali alle attività promosse dallo stilista è altissima: ieri la lectio magistralis tenuta all’ ”Academy of Arts & Design” di Pechino sulla meritocrazia e l’ intraprendenza è stata ripresa da tv e giornali di mezzo mondo. Sempre due giorni fa, “l’Armani Tweet Talk”: il nuovo progetto interattivo del gruppo di moda italiano per discutere di moda a 360 gradi, ha catturato l’attenzione mediatica. Per non parlare dell’intervista esclusiva che il 24 maggio “Il Sole 24 Ore” è riuscito a “rubare” allo stilista sui conti del 2011 e le strategie del gruppo, ripresa immediatamente da agenzie e testate italiane.

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31 maggio 2012

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L’ingegnere delle idee

In questi giorni negli Stati Uniti sta spopolando un saggio del giornalista Jonah Lehrer (“Imagine: How Creativity Works”; ed. Houghton Mifflin Harcourt) sulle aziende più creative degli ultimi anni.
Lehrer ha dedicato l’introduzione a Continuum, azienda fondata nel 1983 dall’italiano Gianfranco Zaccai e da tempo caso di studio nel mondo accademico.Nel corso degli anni Zaccai si è costruito una reputazione di imprenditore innovatore per la capacità di ideare prodotti e servizi partendo dall’osservazione e dall’esperienza diretta del comportamento dei consumatori, convinto che solo in questo modo si possa garantire la migliore esperienza in assoluto.
Grazie a questo approccio l’azienda è stata in grado nel 1998 di supportare P&G nella realizzazione del panno Swiffer, partendo dalla semplice osservazione di un team di persone impegnate nei lavori domestici o quando, per aiutare un’azienda del settore health-care intenzionata a progettare l’arredo sanitario, Zaccai si è finto paziente, riproducendo una stanza d’ospedale nel proprio studio.
Il WSJ le ha dedicato, lo scorso settembre, un articolo entusiastico e Confindustria, in un viaggio di studio per imprenditori senior e rappresentanti di istituzioni regionali, ha inserito Continuum tra le tappe d’obbligo. All’Italia resta la magra consolazione di essere stato un Paese incubatore di un talento, anche se poi fuggito oltreoceano…

 

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28 maggio 2012

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