Paese che vai, se è Italiano, eccellenza che trovi

Ci sono tante notizie che influenzano negativamente la reputazione del brand Italia a livello internazionale. Siamo continuamente sedotti dal vittimismo e tendiamo a valorizzare senza strategia le potenzialità delle realtà interessanti del nostro territorio. Pur cospargendoci il capo di cenere anche quando non è necessario, non possiamo non accogliere con giubilo i dati pubblicati dal trivago Global Reputation Ranking, che hanno premiato diverse destinazioni italiane tra le cento con la migliore reputazione alberghiera online. Un’indagine effettuata tra duecentocinquanta siti di prenotazione diversi e duecento milioni di recensioni. Una classifica nella quale troneggiano i Camini delle Fate in Cappadocia, con ottantotto punti su cento e nella quale seguono a ruota Matera e San Gimignano, rispettivamente con ottantasette e ottantasei punti percentuali. Più distaccate Lecce al sesto posto, Sorrento al nono, Assisi al tredicesimo e Lucca al quattordicesimo. Sei destinazioni nelle prime quindici: un bottino davvero niente male, se si tiene conto anche del fatto che Matera ricoprirà nel 2019 il ruolo di Capitale europea della cultura. Dostoevskij osava scrivere che la bellezza salverà il mondo. A noi basta che contribuisca a salvare l’Italia, sarebbe già un ottimo punto di partenza.

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18 gennaio 2016

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SaveRummo, da una Benevento sott’acqua la campagna che non ti aspetti

Diciamocelo, per quanto se ne dica e per quanto lo stereotipo sugli italiani e la pasta sia strabusato, sul caso Rummo potremmo fare uno strappo alla regola e lasciare che all’estero dicano che siamo sempre i soliti. Alzi la mano chi non ha avuto almeno un piccolo sussulto sapendo del nubifragio che ha colpito il beneventano e che ha distrutto lo stabilimento del pastificio Rummo, marchio di vanto non solo del territorio campano, ma anche di quello nazionale. Come si dice, bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno. E lo fai volentieri quando ti accorgi che i social possono essere i canali ideali per veicolare temi etici e gare di solidarietà. Sì, perché la campagna #SaveRummo: un pacco di pasta fa la differenza, diventata virale su Twitter e Facebook, ha coinvolto personaggi illustri come Fiorello e Selvaggia Lucarelli con una serie di iniziative selfie-solidali che immortalano chi ha acquistato la pasta per aiutare l’azienda intera a risollevarsi dalla crisi. Eppure non solo Rummo è stata colpita dal nubifragio: gli uliveti di Solopaca e i vigneti di Aglianico e della Falanghina hanno subito danni ingenti. Perché solo loro hanno beneficiato dell’accaduto? Grazie ad un’attenta campagna di advertising in tempo reale dal claim: “l’acqua non ci ha mai rammollito“. No, non lo ha fatto, anzi, in attesa di un miglioramento della situazione, ha reso il vostro brand più forte che mai.

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03 novembre 2015

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Made in Italy più influential di Apple con Nutella e Parmigiano Reggiano

Google, Microsoft, Samsung e Facebook da anni fanno parte della Top 10 dei brand più influenti . Una classifica che ogni anno mostra quali marchi riescono ad avere impatto sulla vita delle persone, ad entrare nella loro routine o “semplicemente” a rendergli la vita migliore. Quasi sempre la classifica delle “most influential brands” è fatta da campioni della tecnologia e dei social media, che con l’innovazione tecnologica permettono di facilitare le attività quotidiane. Ma quest’anno, la classifica rivela una grande novità: a cambiare la vita dei consumatori infatti, c’è anche il food. Non una, ma ben due novità entrano nella Top 10: Nutella e Parmigiano Reggiano.

Una vera conquista per i due food brand Made in Italy, non solo per l’entrata in classifica ma anche per aver superato il colosso per eccellenza della tecnologia, Apple. Questo infatti, nonostante la sua reputazione di gigante della comunicazione offline e online, risulta solo ottavo dopo Parmigiano Reggiano e Nutella. Un elogio all’eccellenza Italiana che anche all’estero è riuscita a entrare nella vita dei consumatori. E basta scorrere la classifica oltre i primi 10 per trovare altri big del Made in Italy come Mulino Bianco e Barilla. Lo studio Ipsos è stato svolto online con più di 2000 partecipanti e oltre 100 brand da classificare. Per la selezione delle Top 10 brands sono stati presi in considerazione cinque criteri: affidabilità, abilità nell’ispirare l’interlocutore, capacità di fare tendenza, responsabilità nei confronti della società e presenza costante.

A livello di immagine per i due brand bisogna riconoscere che essere considerati insieme a colossi come Google, Facebook e anche Apple non è da tutti. Infatti, i due marchi Italiani possono considerarsi tra i brand più influenti. Va detto che Nutella ha quasi sempre fatto centro in termini di comunicazione e di richiamo emotivo. Infatti, nel 2013 ha creato un forte engagement con gli italiani seguendo il trend della personalizzazione con la campagna “Per noi sarai sempre…” . Che sia stata la loro capacità di fare tendenza, la loro abilità di ispirare il consumatore o la loro social corporate responsibility, bisogna comunque elogiare Nutella e Parmigiano Reggiano che portano un po’ di orgoglio al nostro paese.

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03 giugno 2014

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Suor Cristina: quando il consenso nasce dal cuore

Dopo la sua performance di ieri sera al talent show “The Voice”  il pubblico è andato in visibilio per Suor Cristina e su Twitter l’hashtag #SuorCristina è tra i temi di tendenza da allora.

Tanto clamore per l’esibizione della sorella che ha sfoderato brio, simpatia e determinazione lanciandosi addirittura in un passo a due con il rapper J-AX. Cristina, 25enne di Comiso, non ha mai rinunciato alla sua passione per la musica e si è sempre distinta per il suo talento; proprio grazie al canto e alla partecipazione a un musical dove interpretava una suora, ha scoperto la sua vocazione.

Suor Cristina è in grado di vivere la sua duplice natura, quella di donna di chiesa e di cantante, con semplicità ed umiltà, la sua passione per la musica è spontanea e pura, e ciò le consente di accattivarsi le simpatie del pubblico senza tutto il corredo di superbia a cui spesso si accompagnano le aspiranti celebrità del panorama musicale.

Un bel palcoscenico per pruomovere la reputazione della Chiesa e degli ambienti ecclesiastici all’esterno, e per rilanciare le figure che tradizionalmente in Italia rappresentano un punto di riferimento per educazione, cultura e guida spirituale della popolazione.

L’abito monacale, esibito con naturalezza e gioia,  accompagnato da una voce potente e limpida fanno dello scricciolo una potenziale beniamina del pubblico capace di intercettare le simpatie trasversalmente, nonché di rappresentare quella nuova tendenza della Chiesa Cattolica ad aprirsi al mondo laico e a scendere tra la gente, già anticipata e promossa da Papa Francesco. Dal quale, nel frattempo, Suor Cristina aspetta speranzosa una chiamata…

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20 marzo 2014

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Gerry Scotti e la rinuncia social al vitalizio

Forse un gesto clamoroso per richiamare l’attenzione, o forse un gesto sincero per esprimere solidarietà a quanti sono vessati dalla crisi: Gerry Scotti chiede al neo Premier  Matteo Renzi di aiutarlo a rinunciare alla sua pensione da parlamentare, il quale lo annuncia pubblicamente durante una puntata di Porta a Porta, lodando l’iniziativa umile e disinteressata dello showman, a cui corrispondono ostacoli burocratici per smantellare quello che ormai è un consolidato diritto acquisito dalla classe politica.

Seguono i ringraziamenti di Gerry Scotti su Twitter, che generano una marea di condivisioni e apprezzamenti .

A ben guardare la decisione di Gerry Scotti di rinunciare alla sua pensione da ex parlamentare arriva in un momento di inasprimento della crisi economica, di aumento del risentimento nei confronti dei ceti privilegiati e di costanti attacchi ai privilegi: in effetti,  Scotti non percepirà la pensione fino al 2022, al compimento del suo 65esimo anno.

Quindi la sua può sembrare una dichiarazione di intenti che tra otto anni potrebbe non essere più attuale, e Scotti pare cavalcare il sentimento del momento per ottenere attenzione mediatica, oltre che portare agli occhi di tutti la necessità di tagliare su spese inutili e dannose per le casse pubbliche.

In generale però regna il plauso per il conduttore TV, che si conferma tra le star più amate del panorama italiano con una reputazione di ferro e in ottima salute, tanto sui media tradizionali quanto sui nuovi media, con il suo seguito di quasi un milione di appassionati e fedeli followers su Twitter. Un modo in più per far sentire la propria voce e interpretare, da attore della società civile, quelli che sono i sentimenti del suo pubblico.

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18 marzo 2014

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Facebook prende provvedimenti sulla compravendita di armi

I social network aprono la strada a forme di commercio e scambio che abitualmente definiremmo sottobanco. Così la circolazione di merci controverse come le armi avviene liberamente e senza i controlli di rito che regolano il mercato in America: l’accertamento dei requisiti psicofisici per il possesso dell’arma e la verifica della fedina penale dell’acquirente.

Per ora Facebook non può entrare nelle conversazioni che avvengono tra gli utenti per questioni di privacy, né intromettersi, o chiedere a terzi di intromettersi, in quelle che sono trattative da privati che, se non fossero online, avrebbero luogo probabilmente in un bar. Ciò che il social network ha invece intenzione di fare è chiedere di segnalare i contenuti delle proprie pagine nel caso trattino di armi, così come vengono segnalati i tabaccai, i negozi di alcolici e le farmacie nella realtà non virtuale.

Non è chiaro come farà Facebook a entrare nel merito di ogni compravendita, intanto l’oscuramento delle pagine che trattano di armi ai minori, cioè l’impostazione di particolari target per ogni post,  e l’obbligo di segnalazione di qualsiasi passaggio di proprietà dell’arma sembrano le misure più quotate.

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14 marzo 2014

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