In Emilia divieto di sosta per l’approssimazione

Voleva essere un gesto generoso, ottimo per impattare positivamente in un percorso di building reputation ma un inghippo tecnico si è messo nel mezzo e l’iniziativa di Barclays per aiutare le popolazioni emiliane colpite dal terremoto si è trasformata in un boomerang, obbligando la banca a chiedere pubbliche scuse. Barclays aveva sospeso temporaneamente in Emilia le operazioni di recupero crediti per tutti residenti nei comuni colpiti “per evitare altri pensieri”, ma un errore tecnico ha bloccato le carte di credito di alcuni clienti emiliani. Uno dei primi ad accorgersi dell’inconveniente è stato Alessandro Osti, Direttore Confesercenti di Ferrara, che allarmato ha chiamato il call center della banca e un operatore ha spiegato ad Osti che la carta probabilmente era stata bloccata per evitare che cittadini senza più né casa né lavoro (a seguito del terremoto) si indebitassero, senza poi riuscire a saldare le spese. Osti indignato ha promesso di boicottare la banca su facebook. Immediate le scuse pubbliche della banca che ha prontamente riattivato tutte le carte che erano state bloccate.

Gli errori tecnici capitano, anche se non dovrebbero (soprattutto in questo caso), ma possibile ricevere dal customer service – organo preposto ad ascoltare ed aiutare il cliente – una risposta così approssimativa, allarmante e per altro non veritiera?
I nuovi mezzi di comunicazione digital permettono una denuncia pressoché immediata di un disservizio; che i consumatori possano avvicinarsi a diventare stakeholder aziendali? 

 

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26 giugno 2012

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Sei proprio sicuro che ti abbiano curato bene?

Sui muri di alcune città italiane imperversano immagini promozionali di grandi dimensioni che sottolineano i rischi possibili per chi si sottopone a visite o interventi chirurgici nelle strutture sanitarie italiane. “Sei proprio sicuro che ti abbiano curato bene?” recita un cartellone promosso da Partelesa, un Gruppo Italiano dei Professionisti del Risarcimento Danni dove, in un ecografia del torace, si nota un enorme paio di forbici dimenticate da qualche medico negligente. E ancora “Bomba Sexy? Protesi cancerogene difettose e interventi male eseguiti”, recita un adv di Periplo Familiare (associazione per le vittime di errori sanitari) dove, un ordigno è applicato al reggiseno di una donna. Comunicazioni che, sfruttando il filone della malasanità, della malapractice e delle paure connaturate nei pazienti che si devono sottoporre ad un intervento, garantiscono facili guadagni alle società di risarcimento danni e contribuiscono alla costruzione di una reputazione aziendale che scredita quella altrui. Gian Antonio Stella dalle pagine de Il Corriere della Sera definisce queste comunicazioni: “pubblicità terroristiche” e si interroga sui motivi per cui l’Ordine dei Medici, notoriamente attivo nella tutela della categoria, non intervenga a riguardo.

 

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21 giugno 2012

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Con “La Repubblica delle idee” scioperano i commenti

In concomitanza con “La Repubblica delle idee”, il festival che si è appena concluso a Bologna, a Roma i giornalisti del quotidiano diretto da Ezio Mauro hanno proclamato lo stato di agitazione a causa delle carenze di organico e dell’ “uso improprio di pensionati e collaboratori”. Il Cdr di Repubblica ha annunciato 5 giorni di sciopero, supportato anche dall’Associazione Stampa Romana. Come ha dichiarato il segretario dell’Asr: “La Repubblica tiene in questi giorni a Bologna una kermesse che ha le idee come concetto attorno al quale ruotano decine di appuntamenti, ma le idee hanno bisogno di professionisti che le realizzino e fondi che le sorreggano, altrimenti sono un vuoto esercizio retorico”. Il dado e’ tratto e non c’ era momento migliore in termini di attenzione mediatica per le rivendicazioni delle penne di Repubblica. Chi di idee ferisce di idee perisce …

 

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19 giugno 2012

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Calabresi “Libero” dalla Rai

Il 14 Giugno Libero Quotidiano, in un articolo dal titolo “Rai, Mario Calabresi al tg1 La nomina sempre più vicina”, ha tentato di creare buzz intorno alla possibilità, per il giornalista Mario Calabresi, di passare dalla direzione de La Stampa al timone del TG1. La visibilità in Rete della notizia è stata minima: solo Dagospia e alcuni webzine hanno ripreso il giro poltrone. Poche ora fa lo stesso Mario Calabresi dal proprio profilo twitter ha smentito la vicenda, cinguettando: “E’la solita bufala che si inventano ogni tre mesi”. Come dire che in tempi digital la verifica delle fonti non diventa solo un dovere deontologico ma una necessità per mettere al riparo la propria reputazione e credibilità.

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15 giugno 2012

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Mute come un pesce

La violenza e la crudeltà nei confronti degli animali è un fenomeno diffuso. Ogni tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fatto è assolutamente rimarcabile, ma è bene trattare l’argomento con la dovuta sensibilità e cautela per evitare che la comunicazione si trasformi in un boomerang e la propria reputazione possa essere compromessa, come potrebbe accadere a Peta. L’associazione degli animalisti ha lanciato da poco una campagna dal titolo “Alcune grida non possono essere sentite” contro il consumo di pesce. Nel video dell’iniziativa, però, le immagini delle urla di donne picchiate o violentate vengano accostate all’urlo silenzioso di un pesce in una cucina. Con questo spot Peta propone un parallelismo verso la crudeltà che c’è a monte di una violenza sulle donne con il mangiar pesce … se vero è che il mare delle crudeltà è di per se indefinito andrebbe ridefinita anche la sensibilità con cui si affrontano determinate tematiche sociali. In alcuni casi forzare la mano perché una campagna proponga contenuti mediaticamente appeal risulta operazione appunto “forzosa” con le conseguenze del caso in termini di reputation

 

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13 giugno 2012

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Insonnia a 5 stelle per Saatchi & Saatchi

Jim Edwards di Business Insider ha rivelato che alcuni giorni fa, Kevin Roberts  – CEO Worldwide di Saatchi & Saatchi – parlando nel suo blog  del proprio stile di vita che lo costringe a passare fuori casa 250 notti all’anno, ha stilato una classifica degli hotel preferiti dove soggiorna abitualmente. Il primo posto è occupato dall’Hotel Bulgari, seguito dall’Orient Express Hotel e dall’Hotel Ritz, tutti alloggi che prevedono una spesa minima di 800 euro a notte.
Che il CEO possa permettersi uno stile di vita lussuoso è facilmente immaginabile, ma un professionista della pubblicità come Roberts dovrebbe sapere che la comunicazione a volte può trasformarsi in un boomerang e provocare danni alla reputazione e all’immagine personale e aziendale se si rivelano con leggerezza abitudini personali “sopra le righe” in un contesto di crisi economica mondiale.

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05 giugno 2012

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