Impero romano rosa

Un fenomeno tutto al femminile, anche se i protagonisti sono gli uomini

 

Quante volte pensi all’Impero Romano? Avete mai sentito parlare di Gaius Flavius? Si tratta di un’influencer svedese che ha lanciato la challenge su TikTok che sta spopolando in questi giorni su tutti i social network. Se ci si sta chiedendo come mai tutte le donne sui social chiedono agli uomini “Pensi mai all’Impero Romano?”, la risposta la troviamo proprio sul suo profilo: in un video ha invitato le proprie follower a indagare su questo tema, e le risposte che sono state registrate sono molto sorprendenti per il genere femminile.

Questa challenge è stata accolta da moltissimi utenti, e l’hashtag #RomanEmpire ha iniziato ad essere utilizzato sempre più, andando in tendenza sui social media più importanti. Si contano più di un miliardo di mention su TikTok e X in pochissime ore, per poi arrivare a spopolare anche su Instagram, con oltre un milione di post e reel.  Ovviamente, anche in Italia questo trend ha preso piede ed è stato localizzato l’hashtag diventando #ImperoRomano, e ha superato gli 81mila post in tempi brevissimi.

Da subito, anche influencer, media e personaggi famosi hanno risposto alla challenge, aiutando questo trend ad espandersi a macchia d’olio. Ma chi ne ha parlato?

Primo tra tutti sicuramente Mark Zuckemberg. Il noto imprenditore ha da sempre mostrato un grosso interesse per questo periodo storico, arrivando anche a chiamare i propri figli Maxima, August e Aurelia. Il creatore di Facebook, si è proprio inserito in questa conversazione raccontando questo aneddoto e confermando che “sì, gli uomini pensano all’impero romano”.

In Italia, tantissimi influencer e personaggi famosi hanno seguito il trend e risposto alla domanda. Sicuramente tra i video più iconici troviamo quello di Fabio Rovazzi e Francesco Totti, dove lo storico capitano della Roma afferma che “a dire la verità, ci penso tutti i giorni”.  Ma non solo personaggio legati al mondo dell’intrattenimento hanno dato la loro risposta, infatti, anche personaggi pubblici come il leader di Azione Carlo Calenda ha affermato di pensarci tutti i giorni.

Per quanto riguarda i media, i principali quotidiani e magazine di tutto il mondo hanno ripreso questa tendenza, analizzandola e cercando di dare delle risposte. Se guardiamo oltreoceano, possiamo vedere testate come il Washington post che hanno parlato di questo tema, chiedendosi come fosse possibile che si stia espandendo così rapidamente. Ma anche in Italia numerosi media hanno ripreso questo fenomeno: i principali quotidiani come Corriere della sera, Repubblica, le testate femminili come Cosmopolitan, ma anche radio del livello di Radio Deejay, Radio 105 e RTL. Tra i vari media e giornalisti che ne hanno parlato, uno sicuramente si è distinto per aver sfruttato l’onda di questo argomento: Aldo Cazzullo. Infatti, questo argomento è stato trattato durante la puntata del 23 settembre di In altre parole – prima serata su La7, dove è stato invitato il noto giornalista e scrittore che ha aiutato a sviscerare quello che può nascondersi dietro a questa domanda, in che modo? Raccontando il suo nuovo libro “Quando eravamo i padroni del mondo”. E non solo, infatti, anche nel numero di Corriere della Sera del 24 settembre, Cazzullo ha creato un parallelismo tra questo trend e il suo libro in uscita il 26 settembre. Sicuramente possiamo definirlo un ottimo esempio di come sfruttare un fenomeno social così virale a scopi di comunicazione e di posizionamento reputazionale.

Visto il tema trattato, possiamo anche notare che manca una voce molto importante in questo coro: quella delle istituzioni romane. Com’è possibile che giornalisti, influencer e personaggi di rilievo si siano inseriti in questo newsflow, ma il Sindaco della città eterna Roberto Gualtieri ovvero lo staff che ne segue la comunicazione non abbia creato nessun contenuto a riguardo? Sarà forse una scelta o una svista?

Ma la vera domanda che ha reso così virale questo trend è sicuramente quella che si pongono le donne dopo aver visto i video: per quale motivo gli uomini pensano così tanto all’Impero Romano?

Influencer, media e personaggi pubblici si stanno chiedendo come mai avviene questo fenomeno, e la risposta la troviamo nella visione che le persone hanno di questo periodo storico, da sempre simbolo di splendore e potere. Molti sono i rimandi cinematografici che hanno aiutato gli uomini a idealizzare questa era, come ad esempio Russel Crowe nella sua celebre interpretazione ne “Il Gladiatore”, l’eroe perfetto che incarna tutti i fondamenti dell’Antica Roma: potere, virilità e grandezza.

Ma non solo, infatti, analizzando la ripresa sui social, si può notare che nel resto del mondo è un vero e proprio cult. Moltissimi uomini americani pensano all’Impero Romano, ma perché nel continente a stelle e strisce sono così legati a un periodo storico che di fatto non li ha mai riguardati?

Come già menzionato, sicuramente il cinema ha da sempre un ruolo importante per questo tema, ma anche i media e la storia vogliono la loro parte. Infatti, i contenitori americani creano spesso dei parallelismi tra l’Impero Romano e lo stato di salute dell’America, soprattutto quando si parla di declino. Un dato sorprendente è sicuramente quello legato al New York Times, che ha utilizzato l’immagine di questo impero almeno 6 volte dal 1975 a oggi, l’ultima menzione è proprio di quest’anno. Inoltre, Kevin Feeney, professore dell’Università di New York, spiega che il legame tra USA e Antica Roma deriva dall’influenza che ha avuto sul modo in cui gli Stati Uniti hanno plasmato la propria democrazia, il linguaggio e l’architettura. 

E per quale ragione le donne non danno le stesse risposte? Perché, se da una parte è esempio di forza e maestosità, dall’altra parte per anni è stata offerta una spettacolarizzazione dell’Antica Roma fatta di machismo, guerre, lotte per il potere e spargimenti di sangue per decretare chi è il più forte. Tutti elementi distanti dalla mente femminile, e sempre più affini a un ambiente patriarcale, come spiega anche il professor Kevin Feeney.

Potremmo quindi dire che si tratta di un “fenomeno tutto al femminile”, proprio perché pur riguardando in prima persona gli uomini, è stato proprio grazie allo stupore delle donne che questa domanda è diventata la più virale delle ultime settimane. Si può affermare che l’incredulità, ha reso così noto e di tendenza un tema lontano migliaia di anni.

E ora la domanda che sorge spontanea è solo una: quale sarà l’equivalente dell’Impero Romano per la mente femminile?

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