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‘Il potere dei sogni’ è uno slogan viscerale, emotivo, uno slogan particolarmente azzeccato per un personaggio come il Sic, grande assente in casa Honda delle ultime due edizioni di Eicma. Honda, lo scorso anno, l’ha ricordato lasciando la sua moto al centro del padiglione, e anche nell’edizione 2012, ha reso omaggio al campione, invitando i genitori all’interno del proprio stand.

E dopo il Sic il progetto di CSR di Honda ‘School of dreams’ diventa più attuale che mai, dedicato a tutti quei giovanissimi che non si rassegnano e che si battono ostinatamente per realizzare i loro sogni, persino i più ambiziosi. Soichiro Honda per primo ha creduto nei suoi sogni, per questo è nato il progetto ‘School of dreams’ che negli UK ha già raggiunto 180 istituti scolastici coinvolgendo più di 8.500 giovani studenti tra i 6 e i 13 anni. Figlio di un meccanico di biciclette, Soichiro inizia a lavorare nell’officina del padre da giovanissimo. A meno di trent’anni fonda la sua società che produce pistoni con una tecnologia molto avanzata e diventa fornitore della Toyota. In tempo di guerra i sogni sono difficili da realizzare, ma Soichiro, nonostante le difficoltà, i bombardamenti, i brevetti venduti, non smette di crederci e alla fine della guerra investe tutto il piccolo patrimonio rimasto per aprire una nuova società, la Honda Motor Company, produttrice di motociclette. Solo 10 anni dopo Soichiro sbarca negli USA e vende centomila moto in un solo anno. Le sue motociclette avevano rivoluzionato il concetto di due ruote in tutto il mondo.
10 anni, quasi lo stesso tempo che ci mise Marco Simoncelli a raggiungere il suo sogno, diventando Campione del Mondo 250.

‘School of dreams’, progetto nato cinque anni fa in casa Honda, per restituire ‘valore’ alle comunità locali in cui opera l’azienda è un’operazione di Corporate Social Responsability che Honda deve proseguire per l’altissimo contributo che può portare in termini di reputazione. Perché le aziende si distinguono sul mercato anche per questo, per la modalità con cui scelgono di ‘tornare’ al territorio che le ha ospitate. Sulle ‘orme’ di Soichiro, Honda ha messo a disposizione delle scuole educatori esperti, materiali e programmi innovativi per trovare le migliori strade possibili che consentono di realizzare i propri sogni puntando su creatività e divertimento. Bambini che non devono imparare a sognare perché ne sono già capaci, devono imparare a gestire il loro talento e gli eventi esterni che potrebbero ostacolarlo.
Perché per crederci bisogna essere un po’ dei visionari. Perché per crederci bisogna essere un po’ futuristi. Perché per crederci bisogna essere un po’ incoscienti. Perché per crederci bisognare ascoltare la pancia. Perché per crederci bisogna continuare a sorridere. Perché per crederci bisogna prendersi un po’ in giro. Perché per crederci bisogna avere talento.

Vero Sic?

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