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Gaffe dell’Università di Bruxelles: ragazze, il giorno della laurea venite scollate. Insurrezione studentesca sui social e reputazione rovinata

Indecisi su cosa indossare il giorno della laurea? Se siete iscritti all’Università Libera di Bruxelles non avrete problemi. L’istituto ha infatti risolto i dubbi con un mese di anticipo rispetto alla cerimonia della proclamazione inviando ai laureandi una lettera con le linee guida sull’abbigliamento: uomini in completo e donne con la scollatura.

La notizia ha fatto capolino sui social dalla piattaforma Facebook, il post è stato pubblicato da ULB Confessions, una sorta di Spotted, un gruppo aperto dove gli studenti si confrontano e supportano durante il percorso universitario. Immediata, o quasi, la reazione dell’istituto, che ha inviato una mail di scuse per l’accaduto, sottolineando la distanza tra questi pensieri e i valori che guidano l’Universitè Libre de Bruxelles. Ma il danno è stato fatto. Il post, infatti, è stato commentato 670 volte e ricondiviso 650, senza contare le oltre 3mila reactions. Ripreso poi dal profilo ufficiale dell’università, il messaggio ha ricevuto altre 530 reaction e 70 commenti. Una notevole differenza numerica dettata da una mossa strategica ad opera di chi cura la comunicazione dell’istituto: dopo lo “scandalo”e il post di scuse, è stata pubblicata la mail indirizzata agli studenti con la politica di genere adottata dall’università. Molto apprezzata su Facebook (294 reaction e 44 condivisioni) meno su Twitter (5 like e 4 retweet), dove la protesta degli studenti ha ceduto il posto ai commenti della rete. Interessante notare che questo invito decisamente borderline, da parte di chi per antonomasia è tacciato di limitare libertà di espressione ha scatenato sui social gli studenti facendoli diventare improvvisamente “bacchettoni” . Tra le riflessioni più curiose quella del conduttore radiofonico di RTL Nathan Skweres, che ha postato l’imbarazzante foto scelta da un giornale olandese per accompagnare l’articolo: una donna con una scollatura molto profonda in primo piano. Chiaro l’obiettivo di breve termine, ovvero i famigerati volumi di “click”, chiara anche la pessima figura dal punto di vista del “trust” che questa scelta porterà su un’audience più sensibile al tema.

Cosa succederà dunque durante la cerimonia? Laureande vestite da cerimonia degli Oscar o tante camicie abbottonate fino al colletto? E se invece trovassimo una protesta femen in aula? Appuntamento il 28 giugno a Bruxelles

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