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Il 14 dicembre alcuni media hanno ripreso la  ricerca condotta dal professor Nadio Delai per Navigare Insieme di Telecom Italia sull’aumento nel corso del 2011 degli anziani over 60 che utilizzano abitualmente il web.
L’indagine ha rilevato come negli ultimi 12 mesi si sia registrata, tra i nonni italiani, una crescita nell’uso del pc tra il 39.9% e il 44.4%, in particolare per tre tipologie di esigenze: di tipo sanitario, legate ai servizi bancari e per i rapporti con la pubblica amministrazione.
Le attività più gettonate dalla popolazione over 60, al top c’e’ l’uso della mail (il 70.1%); seguono la consultazione di articoli (47.7%), il controllo di conti bancari e siti della P.A. (40% circa), le informazioni sulla salute (27.5%). La sorpresa e’ Skype (lo usa il 17.1%), l’acquisto di prodotti on-line (12.7%), la presenza su Facebook o altri social network (10%), il download di musica e film (7.9%), l’ascolto della radio o la visione di programmi tv su Internet (7.4%), ma anche attività più spinte’ come la creazione di un blog personale (3.5%) o la partecipazione ad una chat (1.2%).

Sempre lo stesso giorno, alcuni webzine riportano, invece, una relazione dell’Eurostat  in contrasto con quanto emerso dall’indagine promossa dal Professor Nadio Dalai in merito all’utilizzo del web in Italia. Nel Bel Paese quattro italiani su 10, fra i 16 e i 74 anni non hanno mai usato internet.
Il dato sull’Italia e’ molto superiore alla media Ue, dove il 24 per cento dei cittadini dice di non aver mai navigato sul web.
Lo studio evidenzia inoltre che nell’ultimo anno solo il 13% degli italiani ha usato la ”burocrazia online”, contro il 28% nell’Ue. Inferiore alla media comunitaria e’ anche il dato su chi ha effettuato acquisti sul web: il 27% contro il 58%.
Confrontando le due indagini una domanda sorge spontanea: prescindendo dall’età, siamo o non siamo un popolo digitale?

 

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