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Nonostante una reputazione da leader, la Ferrero bocciata alle elezioni tedesche

Chi l’avrebbe mai detto che dei cioccolatini alla nocciola potessero essere accusati di razzismo? E invece è successo a Berlino dove Ferrero è stata costretta a ritirare la pubblicità perché ritenuta xenofoba, la cui creatività era stata affidata all’agenzia M&C Saatchi. Lo spot in questione ha come protagonista una barretta di cioccolato bianco “Kusschen” che, durante un comizio in campagna elettorale, afferma “Noi tutti vogliamo far diventare questo paese più gustoso, vogliamo il bianco Ferrero Küsschen per sempre”. Ma non finisce qui, perché la folla di sostenitori partecipanti al comizio grida “Yes weiss can”, “Si, il bianco può” e lo spot si conclude con uno slogan la cui traduzione è “La Germania sceglie il bianco”.

Numerose le polemiche che si sono scatenate sul web, sui social network, la maggior parte delle quali trova giustificata l’accusa di razzismo rivolta a Ferrero, che ha subito tenuto a precisare “ E’ per noi importante sottolineare chiaramente che siamo totalmente contrari ad ogni forma di xenofobia, estremismo di destra o razzismo», decidendo così di ritirare lo spot per apportarvi le dovute modifiche, eliminandolo anche dal sito ufficiale tedesco.

In poche ore la pubblicità ha fatto il giro della rete: le bacheche di Facebook hanno accolto numerose critiche degli affezionati Ferrero, che hanno definito lo spot e l’azienda vergognosi, razzisti e insensibili. Anche twitter ha ospitato innumerevoli cinguettii critici da parte di utenti delusi dalla figuraccia che la celebre azienda italiana ha fatto all’estero. Alcuni hanno addirittura paragonato lo slogan della Ferrero a quello del partito neo-nazista Npd, «Saranno loro adesso a mangiare il Küsschen». Tra tante critiche, però, c’è anche chi difende Ferrero, respingendo le accuse di razzismo e sottolineando l’esagerazione dell’opinione pubblica nei confronti dello spot e ipotizzando che forse, dietro a tanto rumore, c’è qualcuno che in Germania ha la coda di paglia, soprattutto in vista delle elezioni del 22 settembre…

Anche nel mese di agosto Ferrero è stata nell’occhio del ciclone mediatico a causa della differenziazione degli ovetti Kinder azzurri e rosa, che in Gran Bretagna la fondatrice del movimento Let’s toys be toys Trisha Lowther ha definito “sessisti”.

La buona volontà del marketing Ferrero è evidente, ma c’è sempre qualcuno pronto a metterla in discussione! L’azienda piemontese ha infatti cercato di cavalcare un momento mediaticamente significativo per la Germania come le elezioni, scegliendo così per la propria campagna un contesto poco affine al suo dna: secondo voi cosa ci fa un cioccolatino nel bel mezzo di un comizio elettorale?!

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