FORD_protesta_Bangkok

Hai voluto la macchina? E adesso… prendila a badilate!

Stufi dei malfunzionamenti e del continuo bisogno di riparazioni, alcuni proprietari di Ford Fiesta e Ford Focus sono scesi in piazza ieri a Bangkok davanti all’ufficio Sales & Service di Ford. La protesta è partita da un ragazzo di 27 anni che, dopo essersi rivolto senza successo ad associazioni di consumatori e uffici del governo nella speranza di ottenere un risarcimento, ha deciso di manifestare la sua insoddisfazione in piazza.

Pala in mano e via di percosse alla macchina coi freni che non funzionano.

Questo, però, non è il primo caso di proteste contro la casa automobilistica statunitense, e, ad ora, non sono state rilasciate comunicazioni sulla vicenda, anche se siamo fiduciosi che non tarderanno ad arrivare. Un altro muro del silenzio, di certo incentivato dal silenzio della stampa internazionale e, in parte, da essa giustificato.

Ironia della sorte in Italia il video è stato pubblicato sul canale online de La Stampa, i più maligni penseranno al legame del quotidiano con FCA, e quindi la volontà di irridere il “concorrente” Ford,  invece succede che proprio accanto al post che riprende il video della protesta ti esca fuori la pubblicità della nuova Ford Kuga!

Se da un certo punto di vista questo fa pensare all’indipendenza del mezzo, cosa di cui la Ford stessa dovrebbe rallegrarsi, dall’altro punto di vista viene fuori l’evidente discrasia per cui occhio dx e occhio sx del lettore rischiano di andare in conflitto…

Se il planning digital tenesse in considerazione questi elementi, sofisticati ma importanti sarebbe perfetto! Aspettiamo perciò l’algoritmo in grado di tradurre il fatidico comando “dove c’è newsflow con sentiment negativo legato a un brand no adv di quel brand” … esiste già? Forse si, noi lo chiamiamo direttore comunicazione con grande preparazione in issue e crisis management e siamo certi che in Ford ci sia.

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Altro... ceo, Comunicazione di Crisi; comunicazione 2.0; New York Times;, crisis communication managemet, Facebook, General Motors, Mary Barra, product recalls, social media
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