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Solo un genio in brand reputation poteva arrivarci

Cosa ci si può aspettare da un brand nel cui suffisso c’è una promessa: “bomba”? Un bel colpo di guerriglia mktg per cercare di superare la fatidica soglia di attenzione mediatica…. peccato che quando la misura è colma il consumatore alza la voce. “Resta calmo e stupra tanto” oppure “Resta calmo e colpiscila”. Sono solo due dei messaggi stampati sulle magliette prodotte da un’azienda americana, la Solid Gold Bomb, realizzate sulla falsariga dello slogan propagandistico della seconda Guerra Mondiale ‘Keep calm and carry on’ (Resta calmo e vai avanti). Dopo la commercializzazione delle t-shirt, l’azienda è stata costretta a ritirare immediatamente la merce, a causa delle numerose lamentele ricevute dal pubblico. Ad essere finita nella bufera, tra l’altro, non è stato soltanto il brand di abbigliamento americano, ma anche il portale della compagnia di commercio elettronico Amazon che, fino ad alcuni giorni fa, vendeva le “magliette incriminate” in Germania e in Gran Bretagna.

La totale assenza di sensibilità (per non parlare di altro) ha macchiato, crediamo in modo indelebile, la reputazione del brand di abbigliamento americano, con molti utenti che, indignati, si sono interrogati sui motivi dell’iniziativa: “Com’è possibile ironizzare su un tema così importante e vitale come la violenza sulle donne?”. Un vero e proprio boomerang, che ha trascinato la Solid Gold Bomb in una PR Crisis, con numerose proteste da parte degli utenti che hanno costretto l’azienda a chiudere la pagina Facebook e l’account Twitter: due segni tangibili di una crisi ormai conclamata. Per tentare di risollevare la brand reputation e impattare positivamente sulla risoluzione della crisis, lo scorso sabato Michael Fowler, il fondatore della Solid Gold Bomb, ha postato sul sito web aziendale una lunga lettera di scuse, nella quale ha puntualizzato l’impegno dell’azienda a ritirare la merce presente sul mercato, specificando che “Non abbiamo in alcun modo creato deliberatamente le magliette offensive in questione, ma sono state create da un computer con un sistema automatico, che pesca tra centinaia di migliaia di parole nel dizionario”.
PR Crisis indubbiamente difficile da contenere, considerando l’attenzione internazionale dei media e dell’opinione pubblica nei confronti del femminicidio e della lotta contro la violenza sulle donne. E’ di solo di alcuni giorni fa, infatti, la manifestazione mondiale “One Billion Rising” contro la violenza sulle donne, con 189 Paesi e un miliardo di persone che si sono unite in un flash mob planetario per dire no alle donne vittime della violenza maschile.

Ma si può? Solo un genio del mktg poteva lasciare alla mercé di un computer la propria reputazione…

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