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Una risposta alternativa alla crisi economica può arrivare dalla Conscious Economy, descritta da Anna Bertolini di GDO Week come: “quel modo di fare impresa che si allontana dal diktat di una crescita economica illimitata basata sulla ricerca ossessiva e veloce del profitto, per assumere una dimensione umana che promuove una maggiore efficienza nelle sue risorse”.

Conscious Economy si fonda sul rispetto di tutti gli stakeholder per migliorare la mission e la reputazione aziendale. Un esempio concreto è rappresentato dalla Whole Foods Market: retailer americano che, dal lontano 1980, può contare su un team di 65.000 addetti motivati e dedicati alla missione aziendale, costruito grazie ad una politica aziendale di condivisione dei guadagni, stock option per i membri del team e benefit (cure mediche, personal wellness, etc). Whole Foods Market è inoltre particolarmente attento al sostegno alla comunità locale e alla responsabilità ambientale.

In Italia questa nuova economia sta prendendo piede soprattutto nella GDO dove interessanti sono le attività di Coop, Esselunga e Ikea. 
Per Alessandro Gallavotti, Direttore Risorse Umane di Ikea Italia, la formazione dei dipendenti è essenziale per assicurare anche una crescita del business, difatti il gruppo investe il 2% delle ore lavorate in sviluppo e formazione dei dipendenti per un totale di 130mila ore dedicate all’addestramento.

Coop sta sviluppando forme partecipative che consentano ai dipendenti di mettere in pratica le proprie capacità con percorsi di crescita. Interessante a questo proposito è il progetto “Il prodotto Coop si prova nelle Coop” che ha coinvolto i lavoratori nella valutazione dei prodotti a marchio. Inoltre a tutela del consumatore la catena ha attuato una politica di mantenimento del potere d’acquisto, contenendo la spinta inflattiva e rafforzando la private label.

Fabio Cappon, Responsabile del Personale di Esselunga, valorizza la  formazione e l’aggiornamento dei dipendenti con “la Scuola dei Mestieri”: un’attività interna che si occupa dell’aggiornamento dei dipendenti e dell’inserimento dei nuovi assunti con corsi teorici e pratici.

Saggezza e coscienziosità sono i due pilastri alla base della nuova economia, ricercata dalle aziende anche per comparire ai primi posti delle classifiche “Best Company to Work For”.
Al momento la graduatoria, che premia le imprese più meritevoli dal punto di vista di chi ci lavora, è stilata da Fortune e da Great Place to Work Institute, ma alcune filiali italiane di aziende americane premiate con l’ambito riconoscimento, stanno ampliando l’eco per il raggiungimento di questo importante traguardo.

Nell’appassionante partita, anche a livello di comunicazione tra Esselunga e Coop, magari in un prossimo futuro dovremo rilevare la partecipazione di queste due catene per scalare la classifica del Great Place to Work Institute per dare un senso in termini di kpi a tutte queste importanti iniziative.

 

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