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Legare la propria reputazione alla tematica del fair play è un’operazione non esente da clamorosi incidenti di percorso nel mondo del calcio, come ha imparato a proprie spese la Fiorentina. La squadra toscana infatti nella scorsa stagione ha dato vita insieme al suo sponsor Mazda a una iniziativa volta a premiare la correttezza in campo: un simbolico cartellino viola assegnato al giocatore più meritevole di ogni mese. Nessuno a Firenze poteva però immaginare che proprio l’allenatore della squadra avrebbe vanificato il messaggio lanciato da questo progetto virtuoso.

Il  2 maggio di quest’anno, nella partita casalinga finita 2-2 contro il Novara e valida per la 36° giornata di campionato, l’allenatore Delio Rossi sostituisce Adem LJaJic con Ruben Oliveira. Il giocatore applaude sarcasticamente l’allenatore mentre si accomoda in panchina, apostrofandolo per la scelta non gradita. Rossi inizialmente abbozza ma quando LjaJic si siede  lo assale improvvisamente in un raptus di violenza. Immagini trasmesse in diretta nelle case di tutta Italia e subito rimbalzate nel resto del mondo.

In tempi di social media un video del genere diventa un caso ed oltre finire nelle cronache sportive di tutte le televisioni diventa un must su you tube da un milione di visualizzazioni. Un grave danno di immagine che si è per di più tradotto in un caso quasi unico di discomunicazione perché a monte di questa crisi imprevedibile vi era proprio la promessa del fair play condivisa tra la società ed il suo main sponsor. La risposta è stata se vogliamo da manuale la dirigenza della Fiorentina ha infatti mantenuto un comportamento rigoroso e senza esitazioni Delio Rossi infatti è stato esonerato immediatamente per un comportamento assolutamente lesivo di valori comunicati dalla società.

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Altro... danno di immagine, Delio Rossi, discomunicazione, fair play, reputazione, valori comunicati
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