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Twitter ha due facce: può diventare il migliore amico del social media manager o il suo peggior incubo. Tutto sta nell’utilizzare i pochi strumenti che il servizio mette a disposizione con un po’ di attenzione: in primis scrivere ovviamente cose interessanti per il nostro target, ma più spesso evitare alcune tipologie di tweet che possono trasformarsi in vere e proprie bombe a orologeria per la reputazione del brand.
Ecco qualche utile suggerimento proposto da ereleases che, lungi dal voler essere un elenco esaustivo, aiuta a capire quali tipologie di contenuto sarebbe buona norma evitare:

1. Lascia stare i competitor
Conosci la frase: “Lascia che le tue azioni parlino per te”? Hai mai sentito dire da tua mamma: “Se non puoi dire qualcosa di carino, non dire nulla”? Bene, entrambi si applicano anche qui. Lascia fuori dal tuo account Twitter gli attacchi ai tuoi rivali, rischi di spostare l’attenzione sul tuo competitor a cui magari nessuno sta pensando.
2. Niente foto delle vacanze
Sì, tutti più o meno si prendono una vacanza. Ma l’ultima cosa che devi condividere sull’account del tuo brand sono le tue foto in bermuda durante l’ultima vacanza ai Caraibi. A meno che, naturalmente, tu non sia una compagnia di viaggi o resort, in questo caso le foto di potenziali luoghi di vacanza hanno assolutamente senso.
3. Tweet politici
La politica chiede di schierarsi. Ma se ti schieri, perdi clienti. Meglio tenere i tuoi pensieri sulle elezioni per te, a meno che non siano di carattere generale e per il comune senso civico (ad esempio “Esci e vota!”). Questa regola ovviamente non vale se stai gestendo l’account Twitter di un partito politico o di un candidato.
4. Tweet religiosi
La religione è l’altro argomento “taboo”. Se ti poni su un lato del recinto, rischi di perdere clienti dall’altra parte. Come per la politica insomma, e anche in questo caso la regola non vale se si gestisce un account Twitter per un’associazione o un’istituzione religiosa.
5. Ma che lagna!
Non piace a nessuno vedere un’azienda che si comporta come un bambino di due anni che fa i capricci, evita quindi tweet “piagnucolosi”. Se il tuo tweet può essere letto anche solo parzialmente come una lamentela, non postarlo.
6. Rispondere di pancia
Con 140 caratteri a disposizione e l’immediatezza dello strumento, è facile farsi prendere la mano quando qualcuno ti attacca e la voglia di rispondere per le rime è molta. Non farlo. I tweet stizziti ti faranno solo sembrare uno stupido.
7. Non esagerare…
Le tue referenze e i tuoi servizi dovrebbero parlare per te, meglio non postare affermazioni eccessivamente autoreferenziali. Le persone possono sempre capire quando stai usando un’iperbole e perderanno fiducia nel tuo brand.
8. Racconti ancora bugie?
Se menti, qualcuno ti scoprirà. E’ matematico. La tua bugia farà il giro del web e danneggerà inevitabilmente la tua reputazione.
9. Tweet in stage
Essere giovani non significa necessariamente saper usare correttamente i social media. Riconsidera il fatto di mettere uno stagista esperto di social media responsabile del tuo account Twitter. Un tweet stupido ti danneggerà per molto tempo.
10. Non farne una questione personale
Certo, vuoi che i tuoi follower conoscano le persone che stanno dietro al tuo marchio. Presta attenzione alla sottile linea tra branding e sovraesposizione personale. Spesso ci vuole poco a lasciare che l’ego prenda il sopravvento.
11. Compri 1 paghi 1
Certo, sui social promozioni, omaggi e sconti sono sempre molto apprezzati. Cerca però di non abbassare troppo il livello e proponi promozioni che siano davvero attraenti per il tuo target, altrimenti tutti penseranno che stai semplicemente facendo lead generation.

 

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